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DISORDINI Temporo Mandibolari
Testo TRATTO dal sito www.disordinitemporomandibolari.it a cura del Prof. Daniele Manfredini
I DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI sono un gruppo molto complesso di patologie del sistema masticatorio a carico dei muscoli della masticazione e dell’articolazione temporomandibolare, ossia l’articolazione tra la mandibola e l’osso temporale. La mandibola ha in alto un estremità di forma “a clava”, il condilo, che si muove all’interno della cavità articolare mentre noi parliamo, mangiamo o sbadigliamo.
Le superfici dei condili e della cavità articolare sono rivestite di cartilagine e separate tra loro da un piccolo disco (menisco), che ha la funzione di assorbire i traumi e rendere fluidi i movimenti articolari.
L’intera struttura è stabilizzata dai muscoli e dai legamenti che intervengono durante i movimenti di apertura e chiusura della bocca

Molte forme di disordini temporomandibolari sono autolimitanti, ossia il quadro clinico migliora spesso spontaneamente, ma poiché la loro prevalenza (la percentuale di persone che ne sono affette) è molto elevata ed in aumento, tali patologie stanno assumendo una notevole importanza sociale.
Pertanto, lo studio dei disordini temporomandibolari, delle loro cause e delle migliori forme di terapia a nostra disposizione è un argomento molto attuale nella comunità scientifica.
La principale causa dei disordini temporomandibolari è da ricercarsi nel sovraccarico articolare: la tensione emotiva genera bruxismo sotto forma di serramento muscolare, e ciò determina l’affaticamento dei muscoli masticatori e la sofferenza articolare. Contrariamente a quanto ritenuto in passato, il ruolo dell’occlusione dentale (e men che meno della postura corporea!) è quasi ininfluente nel determinare l’instaurarsi dei sintomi.
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SEGNI E SINTOMI di DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI: quando consultare lo specialista
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I segni e sintomi di disordini temporomandibolari, campanelli d’allarme per richiedere una visita specialistica, possono includere:
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DOLORE ALLA MANDIBOLA
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DOLORE ALL’ORECCHIO o nell’area circostante
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DIFFICOLTÀ A MASTICARE o disagi durante la masticazione
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DOLORE FACCIALE di notevole intensità
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Un RUMORE di click o una sensazione di ruvidità durante l’apertura e la chiusura della bocca
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BLOCCO DELLA MANDIBOLA, con difficoltà ad aprire o chiudere la bocca
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CEFALEA
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OCCLUSIONE DENTALE NON CONFORTEVOLE (come se i denti non articolassero più tra loro in modo corretto)
E’ importante comunque sottolineare che il processo di diagnosi differenziale tra i disordini temporomandibolari ed altre condizioni locali (es. nevralgie facciali, mal di denti, cefalee) o sistemiche (es. fibromialgia, disordini psicosomatici, poliartriti) è molto complesso e non sempre delegabile al solo professionista odontoiatra.

LA TERAPIA
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Nella maggior parte dei casi, la terapia dei disordini temporomandibolari è molto più semplice di quello che il paziente “teme”, in quanto i dolori di moderata intensità ai muscoli masticatori ed all’ATM rispondono bene a semplici terapie conservative. Tra queste, le placche occlusali (“bite”), la ginnastica di mobilizzazione mandibolare, i farmaci anti-infiammatori, e le tecniche cognitivo-comportamentali (che consistono nell’educare il paziente sul funzionamento della mandibola e nell’insegnare approcci alla gestione della tensione emotiva che spesso è alla base dei sintomi), sono quelle di più comprovata efficacia.
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In alcuni casi, è necessario ricorrere ad infiltrazioni dell’articolazioni temporomandibolare o a terapia farmacologica più “aggressiva”. Solamente in rare situazioni è necessario un intervento chirurgico.
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E’ importante per i pazienti sapere che, contrariamente a quanto spesso viene raccontato da molti presunti specialisti del settore, la correzione dell’occlusione dentale e/o della postura corporea non trovano alcuna giustificazione clinico/scientifica e rischiano anzi di esporre il paziente ad inutili esborsi economici.
E' vero che portanto il bite si può risolvere l'emicrania?
Alcuni tipi di bite in resina sono molto utili per la risoluzione di sintomi muscolari nel distretto cranio-facciale, quali ad esempio la tensione e l’affaticamento muscolare nei bruxisti, ma non hanno alcuna utilità nel caso di patologie su base vasodilatativa come l’emicrania. Diverso è il discorso che riguarda altri tipi di cefalea, ed in particolare la cefalea muscolo-tensiva che, essendo dovuta ad uno stato di tensione muscolare, può in alcuni casi trarre giovamento dall’impiego di un bite per il rilassamento muscolare.
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La postura corporea e l'occlusione si influenzano a vicenda?
La recente diffusione di teorie secondo le quali problemi dell’occlusione dentale determinerebbero disturbi a carico di altri distretti ed articolazioni (ginocchio, schiena ecc…) è purtroppo priva di fondamento scientifico allo stato delle conoscenze attuali. Ciò non significa che non vi siano assolutamente relazioni tra i vari distretti, ma solamente esperimenti più rigorosi di quelli che sono stati condotti finora potranno dare informazioni più precise. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non è giustificato proporre di intervenire sui denti per risolvere squilibri posturali, anche perché il concetto stesso di “squilibri” o “disarmonie” posturali è ancora molto vago e necessita di essere meglio definito.
Il click articolare si può risolvere definitivamente?
Un rumore di click articolare, indicativo della presenza di un malposizionamento del disco dell’articolazione temporomandibolare, non è di per sé un problema che richiede interventi terapeutici, a meno che non sia accompagnato da dolore o il paziente non riferisca di essere notevolmente disturbato dal rumore durante la propria vita di relazione. Il disco articolare può essere riposizionato correttamente attraverso l’impiego di alcuni tipi di bite, ma solamente in rari casi il click scompare definitivamente, e di solito ricompare poco tempo dopo che il paziente smette di portare l’apparecchio occlusale.